Facciamo un giro nei bar di Patti intorno agli anni ’50? In piazza Marconi in quegli anni sostavano brevemente, all’alba, le corriere di linea che andavano a Messina, lungo la nazionale 113. In quei pochi minuti, i due bar di Antonino Licata e Gaetano Lombardo si animavano di clienti frettolosi. Durante il giorno, poi, ma specialmente la sera, il bar Licata, per la posizione privilegiata che consentiva di mettere fuori i tavolinetti, si trasformava in salotto di conversazione per impiegati e professionisti. Intorno al 1954, accanto a Licata si aggiunse il bar di Salvatore Tarantello., ma fu in esercizio per pochi anni. Dal 1960 e fino al 1971, nel locale all’angolo con la via Mazzini, ci fu il bar di Giuseppe Cottone,(nella foto il laboratorio) qui trasferitosi dal vicolo Pisacane. Lasciando la piazza e salendo dalla via XX settembre, c’immettiamo nella via Verdi, sulla destra c’era il bar di Carmelo Galante, dove si poteva consumare una buona granita con le zuccherate e i “pezzi duri”. Il “caffè Galante” fu, negli anni ’30 centro di raduno degli intellettuali ed è l’unico che pur avendo perso la sua funzione di bar conserva intatto l’aspetto e lo spirito di quegli anni.
Didascalia della seconda foto: Foto del 1915 (una nota sul retro ci informa che solo quattro anni più tardi, nel 1919, sarebbe stato edificato il secondo piano) ritrae l’edificio, oggi al civico 8 della via Regina Elena, dove venne fondata la ditta di Giuseppe Galante e Giovanna Manfré; l’abitazione della famiglia al primo piano, mentre al pian terreno, per lungo tempo, il forno e il laboratorio di pasticceria (anche dopo l’apertura del caffé, nel 1918, quasi di fronte e che, negli anni venti, venne trasferito un po’ più su, nella stessa via, dov’è attualmente).
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