Un’escursione a Sorrentini, un tempo comune autonomo (1662) poi aggregato a Patti (1858), regala dal Belvedere una visione panoramica ampia, aerea, stupenda; vi è una fontana con un bel mascherone “eloquente” sormontato da uno stemma “silenzioso” ma da leggere perché è una pagina staccata dal libro di storia di questo antico centro abitato. Si tratta dello stemma dei Denti di Piraino. Lucio Denti e Lucchese, duca di Piraino, sposò in prime nozze ( 17 dic. 1767) Rosalia Bonanno e Massa di Agesilao duca di Castellana, che morì a Piraino sette anni dopo, in data 1 sett. 1774. Rimasto vedovo, sposò in seconde nozze Tommasa Paratore e Quiras di Ludovico principe di Patti, la quale gli portò in dote il feudo di Sorrentini dove i coniugi vollero realizzare questa fontana chiaramente databile dopo il 1774. Il duca Lucio morì in circostanze misteriose a Marsiglia nel 1788. La moglie gli sopravvisse parecchi anni ancora e morì a Palermo il 31 ago. 1800. Fu sepolta ivi ai Cappuccini. Al palazzo che nel XVIII sec. fu pure dei Denti di Piraino, ora tutto è in rovina; ma sino a una cinquantina di anni or sono, era leggibile la data 1552, e l’arciprete Gaetano Oriti riferisce: “La casa più antica di Sorrentini porta la data del 1552”. Niente altro. Sorrentini ora ci appare come una casalinga attempata e modesta, la quale siede composta e dignitosa; riservata, muta, gelosa sotto l’ampio scialle avvolge la sua storia.
Tratto da: “Memorie di pietra per le vie di Patti” di Nino Falcone e Ennio Mellina ed. Pungitopo