Nicolò Vincenzo Pisani nacque a Patti il primo agosto 1910, discendeva da una nobile famiglia originaria di Gioiosa Marea. Il suo bisnonno Alessandro Pisani aveva sposato Maria Ceraolo di Patti. Suo nonno Nicolò sposò nel 1872 Angiola Forzano e dalla loro unione nacquero nove figli. I primi quattro morirono in tenera età, gli altri sposarono tutti rampolli e fanciulle di buona famiglia. Così fece anche suo padre Antonino (n.1883- m.1964) che nel 1909 sposò la duchessa Cobella Ruffo, figlia dello storico Vincenzo Ruffo principe della Floresta e di Isabella Alfonsa Karliszki. Da questo matrimonio nacque appunto Nicolò Vincenzo. Il “povero” Nicolò era figlio unico e crebbe con il peso di una famiglia blasonata alle spalle. Fu mandato a studiare a Roma e lì conobbe Anna Caccia. Se ne innamorò , ma Anna non discendeva da nobile famiglia, anzi faceva la domestica nel pensionato per studenti dove viveva Nicolò. Nulla riuscì ad impedire ai due giovani di convolare a nozze, infatti si sposarono in Castel Gandolfo il 20 ottobre 1937. Ma la vita dei due non fu mai facile e insieme dovettero affrontare il disappunto della famiglia e poi anche la morte del loro unico figlio, Antonio, che morì suicida il 7/04/1958 poco più che ventenne. Nicolò, funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione, era sempre rimasto legato a Patti e qui trascorreva molti mesi l’anno nella villa di Patti Marina, oggi sede della biblioteca comunale. Uomo di grande cultura e dotato di un animo sensibile, Nicolò e Anna Caccia, nonostante i grandi dolori che come una maledizione portarono sulle spalle per tutta la vita, rimasero sempre uniti perché la loro era una grande storia d’amore e nulla poteva distruggerla. Nicolò morì in Roma il 20/11/1978 e fu sepolto a Patti nella tomba di famiglia accanto a suo figlio. Il 6/11/1982 Anna Caccia consegnò al sindaco di Patti un testamento pubblico nel quale si stabiliva che alla sua morte la Villa Pisani sarebbe diventata di proprietà del Comune per essere adibita a centro culturale e inoltre: … “ Lego al Comune di Patti la somma, e tutta la somma, che, all’apertura della mia successione, trovasi accreditata sul conto corrente[… ] E così dispongo perché sia realizzato il seguente scopo: Costituzione di due borse di studio da intitolare al nome del mio defunto figlio “Antonio Pisani Caccia” da conferire ogni anno, a quei due studenti più meritevoli delle scuole secondarie di Patti. L’importo delle suddette Borse, che non dovrà risultare inferiore a Lire 5.000.000 per ognuno, dovrà essere, proporzionatamente ed adeguatamente, aumentato in relazione all’ammontare delle somme oggetto del legato che si troveranno depositate nel predetto conto corrente.” Alla sua morte avvenuta in Roma il 19/05/1990 la somma depositata sul conto era di Lire 360.772.277, che vengono tutt’oggi utilizzati per le predette Borse di Studio. Anche Anna Caccia riposa nel cimitero di Patti accanto a suo figlio e al suo Nicolò.