Vittorio Scaffidi nacque a Patti il 20/08/1877 da Basilio, notaio e Bartolomea Siracusa. Terzo di nove figli fu chiamato “Vittorio” come il nonno materno dal quale ereditò anche la passione per la medicina; infatti Vittorio Siracusa era “medico fisico” come risulta dall’atti di nascita di Bartolomea. Nato perciò in una famiglia benestante il giovane si dedicò agli studi con risultati eccellenti. Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel luglio del 1901 nell’Università di Roma, esercitò dal 1907 la libera docenza di Patologia generale presso l’università di Napoli. Nel novembre del 1914 egli fu nominato direttore dell’ Istituto di Patologia generale della R. Università di Palermo;
nei dieci anni di direzione (dal 1914 al 1924) di tale istituto si occupò di varie linee di ricerca in ambito immunologico, studiando i meccanismi di rigetto dei trapianti, la patogenesi della shock, la fagocitosi, il complemento ed i meccanismi responsabili dell’ opsonizzazione. Il prof. Vittorio Scaffidi lasciò l’ateneo palermitano nel 1924, chiamato alla facoltà medica di Napoli. Per tracciare un profilo della sua carriera basta prendere la deliberazione n° 43 del 7 agosto 1949 nella quale, il Sindaco Giovambattista Sciacca traccia un profilo dell’illustre professore per chiedere l’intitolazione di Piazza Municipio al luminare. Ecco la delibera: “Il sindaco tratteggia la figura del prof. Vittorio Scaffidi,….. Ricorda che il prof. Scaffidi, conseguita la libera docenza in patologia generale, fu inviato dal governo a Buenos Aires per insegnare tale disciplina in quella università. Tornato in Italia, riprese i suoi studi e peregrinò da un Istituto all’altro, in Italia e all’estero, per perfezionarsi nelle varie materie che con la patologia generale hanno attinenza. Fu assistente di Galeotti in patologia generale a Napoli. Vinse il concorso di titolare della cattedra di patologia generale nell’Università di Cagliari, ove, però, non andò ad insegnare perché subito dopo vinse il concorso di titolare della cattedra di patologia generale dell’Università di Palermo ove insegnò, fintantoché, alla morte del Galeotti, non fu chiamato a Napoli da quel consiglio accademico a succedere al suo maestro. Dice ancora come sia impossibile compendiare in poche linee tutta la sua produzione scientifica. Ogni suo lavoro fu tradotto in tutte le lingue e il maggior lavoro che forma libri di testo è il trattato di patologia generale. In tal campo rivoluzionò la scienza patologica, correggendo errori, chiarendo tenebre, gettando la luce in campi inesplorati e fondando una nuova scuola che oggi s’impone; non vi è campo della patologia umana ove non brilli il suo genio che, allargando lo sterminato campo comprensivo del pensiero, riuscì a scoprire il nesso profondo tra fenomeni e fatti apparentemente disgiunti (Dal Central Blak, Berlino, 2.08.1936). Dalla sua scuola escono maestri insigni quali il Di Marco, il Galipano, il De Renzi e tanti altri che oggi insegnano nelle varie Università d’Italia. Pensa che Patti abbia il dovere di onorare tale uomo illustre figlio e propone che l’attuale Piazza Municipio venga intitolata al compianto prof. Vittorio Scaffidi. Il consiglio, sentita l’opinione del Sindaco…delibera: la piazza attualmente denominata del Municipio…viene intitolata al defunto prof. Vittorio Scaffidi…” Così tredici anni dopo la sua morte il comune si ricordò dell’illustre figlio che peraltro, nel dettare le sue ultime volontà aveva donato la casa di sua proprietà, sita in Piazza Giardina, (oggi Piazza Marconi) del valore di lire 120.000,00 all’Ospedale Civico Barone Romeo e la sua ricca biblioteca al R. Liceo Ginnasio. (Delibera del podestà del 13/02/1937-XV°). Il prof. Vittorio Scaffidi era morto a Napoli il 22 luglio 1936, la salma era stata trasportata a Patti dove si svolsero i funerali in forma solenne nella chiesa di S. Nicolò e dove riposa nel cimitero comunale.