Pittore pattese nato intorno all’anno 1815 e morto in Patti il 30 marzo 1881. Figlio di Giuseppe e Bonsignore Anna sposò Giardina Maria Teresa il 14 settembre 1851. Quinto di 11 figli, fu l’unico a sposarsi, gli altri morirono piccoli o non si sposarono, vi era anche un sacerdote, Gaetano che morì a 32 anni. Discendente di una nobile famiglia di origine spagnola, aveva nobili origini anche da parte di madre in quanto Anna era figlia del barone Don Giuseppe Bonsignore. Francesco Nachera alterna la sua passione per la pittura ai suoi impegni con il comune e quelli per la gestione
degli affari di famiglia come si desume dai numerosi appunti ritrovati che riguardano la conduzione dei beni agricoli. Purtroppo l’abitudine di non firmare né datare le sue opere ne rende difficile sia l’identificazione che la loro collocazione nel tempo. I quadri di soggetto sacro sono sei, ma l’unico firmato è quello conservato nella cattedrale di Patti che rappresenta la Madonna col Bambino, San Martino ed un frate domenicano cioè San Bartolomeo. Altre opere portano il nome dell’autore, ma sicuramente in alcuni casi, come la tela che si trova al cimitero nella cappella di Giovanni Marino, la “firma” è stata aggiunta dopo la sua morte. Gran parte delle sue opere rappresentano la nobiltà di quel periodo e sono forse l’unico modo per immaginare i volti di molti personaggi dell’ottocento pattese. Dal deputato e insigne botanico Francesco Accordino, a sua moglie Marianna Parisi, del barone Emanuele Sciacca Baratta fondatore dell’omonimo ospizio per anziani, di Francesco Giardina che fece costruire la principale piazza cittadina (oggi piazza Marconi) e del sacerdote Francesco Caleca. Invece di Francesco Nachera c’è solo un presunto ritratto fatto da Giovanni Nizzola, (miniaturista palermitano) e una descrizione fisica trovata su una atto che certifica la sua appartenenza al corpo della Guardia Urbana “…età trentasei, capelli neri, fronte regolare, ciglia castagni, naso regolare, mento regolare, osso rotondo (forse si riferisce al pomo d’Adamo) carnagione bianca, barba castagna, statura regolare, marche visibili nessuna”. Molte delle sue opere non sono mai state ritrovate come il ritratto che gli fu commissionato dal Comune e che ritraeva il generale Garibaldi. Un altro di S.M. Vittorio Emanuele II si trova nella sala consiliare dopo il restauro finanziato dal "Rotary club" e dai "Lyons". Si consiglia una visita a “Casa Nachera dove i muri e le volte delle stanze riportano ancora oggi la testimonianza tangibile della sua arte nonostante i segni del tempo abbiano danneggiato molte opere. Francesco Nachera è stata una figura importante non solo nel panorama artistico pattese, ma anche in quello siciliano è infatti stato aggiunto, a pieno merito, nella ristampa del “Dizionario degli artisti siciliani”.
Pittore pattese nato intorno all’anno 1815 e morto in Patti il 30 marzo 1881. Figlio di Giuseppe e Bonsignore Anna sposò Giardina Maria Teresa il 14 settembre 1851. Quinto di 11 figli, fu l’unico a sposarsi, gli altri morirono piccoli o non si sposarono, vi era anche un sacerdote, Gaetano che morì a 32 anni. Discendente di una nobile famiglia di origine spagnola, aveva nobili origini anche da parte di madre in quanto Anna era figlia del barone Don Giuseppe Bonsignore. Francesco Nachera alterna la sua passione per la pittura ai suoi impegni con il comune e
quelli per la gestione degli affari di famiglia come si desume dai numerosi appunti ritrovati che riguardano la conduzione dei beni agricoli. Purtroppo l’abitudine di non firmare né datare le sue opere ne rende difficile sia l’identificazione che la loro collocazione nel tempo. I quadri di soggetto sacro sono sei, ma l’unico firmato è quello conservato nella cattedrale di Patti che rappresenta la Madonna col Bambino, San Martino ed un frate domenicano cioè San Bartolomeo. Altre opere portano il nome dell’autore, ma sicuramente in alcuni casi, come la tela che si trova al cimitero nella cappella di Giovanni Marino, la “firma” è stata aggiunta dopo la sua morte. Gran parte delle sue opere rappresentano la nobiltà di quel periodo e sono forse l’unico modo per immaginare i volti di molti personaggi dell’ottocento pattese. Dal deputato e insigne botanico Francesco Accordino, a sua moglie Marianna Parisi, del barone Emanuele Sciacca Baratta fondatore dell’omonimo ospizio per anziani, di Francesco Giardina che fece costruire la principale piazza cittadina (oggi piazza Marconi) e del sacerdote Francesco Caleca. Invece di Francesco Nachera c’è solo un presunto ritratto fatto da Giovanni Nizzola, (miniaturista palermitano) e una descrizione fisica trovata su una atto che certifica la sua appartenenza al corpo della Guardia Urbana “…età trentasei, capelli neri, fronte regolare, ciglia castagni, naso regolare, mento regolare, osso rotondo (forse si riferisce al pomo d’Adamo) carnagione bianca, barba castagna, statura regolare, marche visibili nessuna”. Molte delle sue opere non sono mai state ritrovate come il ritratto che gli fu commissionato dal Comune e che ritraeva il generale Garibaldi. Un altro di S.M. Vittorio Emanuele II si trova nella sala consiliare dopo il restauro finanziato dal "Rotary club" e dai "Lyons". Si consiglia una visita a “Casa Nachera dove i muri e le volte delle stanze riportano ancora oggi la testimonianza tangibile della sua arte nonostante i segni del tempo abbiano danneggiato molte opere. Francesco Nachera è stata una figura importante non solo nel panorama artistico pattese, ma anche in quello siciliano è infatti stato aggiunto, a pieno merito, nella ristampa del “Dizionario degli artisti siciliani”.
- See more at: file:///C:/Users/PC/Desktop/cittadipatti/cittadipatti/cittadipatti.it/index.php/personaggi-pattesi/124-nachera-francesco.html#sthash.bdZMioOT.dpufPittore pattese nato intorno all’anno 1815 e morto in Patti il 30 marzo 1881. Figlio di Giuseppe e Bonsignore Anna sposò Giardina Maria Teresa il 14 settembre 1851. Quinto di 11 figli, fu l’unico a sposarsi, gli altri morirono piccoli o non si sposarono, vi era anche un sacerdote, Gaetano che morì a 32 anni. Discendente di una nobile famiglia di origine spagnola, aveva nobili origini anche da parte di madre in quanto Anna era figlia del barone Don Giuseppe Bonsignore. Francesco Nachera alterna la sua passione per la pittura ai suoi impegni con il comune e
quelli per la gestione degli affari di famiglia come si desume dai numerosi appunti ritrovati che riguardano la conduzione dei beni agricoli. Purtroppo l’abitudine di non firmare né datare le sue opere ne rende difficile sia l’identificazione che la loro collocazione nel tempo. I quadri di soggetto sacro sono sei, ma l’unico firmato è quello conservato nella cattedrale di Patti che rappresenta la Madonna col Bambino, San Martino ed un frate domenicano cioè San Bartolomeo. Altre opere portano il nome dell’autore, ma sicuramente in alcuni casi, come la tela che si trova al cimitero nella cappella di Giovanni Marino, la “firma” è stata aggiunta dopo la sua morte. Gran parte delle sue opere rappresentano la nobiltà di quel periodo e sono forse l’unico modo per immaginare i volti di molti personaggi dell’ottocento pattese. Dal deputato e insigne botanico Francesco Accordino, a sua moglie Marianna Parisi, del barone Emanuele Sciacca Baratta fondatore dell’omonimo ospizio per anziani, di Francesco Giardina che fece costruire la principale piazza cittadina (oggi piazza Marconi) e del sacerdote Francesco Caleca. Invece di Francesco Nachera c’è solo un presunto ritratto fatto da Giovanni Nizzola, (miniaturista palermitano) e una descrizione fisica trovata su una atto che certifica la sua appartenenza al corpo della Guardia Urbana “…età trentasei, capelli neri, fronte regolare, ciglia castagni, naso regolare, mento regolare, osso rotondo (forse si riferisce al pomo d’Adamo) carnagione bianca, barba castagna, statura regolare, marche visibili nessuna”. Molte delle sue opere non sono mai state ritrovate come il ritratto che gli fu commissionato dal Comune e che ritraeva il generale Garibaldi. Un altro di S.M. Vittorio Emanuele II si trova nella sala consiliare dopo il restauro finanziato dal "Rotary club" e dai "Lyons". Si consiglia una visita a “Casa Nachera dove i muri e le volte delle stanze riportano ancora oggi la testimonianza tangibile della sua arte nonostante i segni del tempo abbiano danneggiato molte opere. Francesco Nachera è stata una figura importante non solo nel panorama artistico pattese, ma anche in quello siciliano è infatti stato aggiunto, a pieno merito, nella ristampa del “Dizionario degli artisti siciliani”.
- See more at: file:///C:/Users/PC/Desktop/cittadipatti/cittadipatti/cittadipatti.it/index.php/personaggi-pattesi/124-nachera-francesco.html#sthash.bdZMioOT.dpuf